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#Once were we young in the Garden... ##a. Internet siamo noi, connessi.

1. Internet non è fatto di cavi di rame, di fibre ottiche, onde radio, e neanche di tubi.

2. I dispositivi che usiamo per connetterci a Internet non sono Internet.

3. Verizon, Comcast, AT&T, Deutsche Telekom, Telecom Italia e 中国电信 non possiedono Internet. Facebook, Google, e Amazon non sono i monarchi della Rete, e neanche lo sono i loro algoritmi. I governi della terra e le loro Associazioni (Trade Associations) hanno il consenso dei connessi di cavalcare la Rete come sovrani.

4. Noi abbiamo Internet in comune, e non lo possediamo.

5. Da noi e da quello che abbiamo costruito su di esso deriva tutto il valore di Internet.

6. La Rete è da noi, attraverso di noi, per noi.

7. Internet è nostro.

##b. Internet non è niente, e non ha scopo.

8. Internet non è qualcosa non più che la gravità sia qualcosa. Entrambi ci avvicinano gli uni agli altri.

9. Internet non è qualcosa. La sua fondazione Internet è un insieme di accordi, che i più nerd fra noi (long may their names be hallowed) chiamano "protocolli," ma che noi potremmo, in the temper of the day, chiamare "comandamenti."

10. Il primo è: La tua rete muoverà i pacchetti a destinazione senza favore o ritardo basato sull'origine, la sorgente, il contenuto, l'intenzione.

@xLeitix I agree with you, of course, and I really hope that everyone who wants access of an article never has to pay that amount of money for a PDF. But I'm not sure that that never happens. We need to work in order to make a new, better system, in which we'd never has this problem again.

11. Quindi questo Primo Comandamento apre Internet a ogni idea, business, avventura, vizio e qualsiasi cosa.

12. Il web è lo strumento più versatile da quando è stato inventato il linguaggio.

13. Questo significa che Internet non è fatto per niente in particolare. Non è fatto per i social network, nè per i documenti, nè per la pubblicità, nè per il business, nè per l'educazione, per per il porno, nè per nulla. E' fatto specificamente per fare tutto.

14. Ottimizzare Internet per uno scopo lo de-ottimizza per tutti gli altri.

15. Internet, come la gravità, è indiscriminato nella sua attrazione. Ci mette insieme, i virtuosi e i cattivi/malvagi.

##c. La Rete non è contenuti.

16. Ci sono incredibili contenuti su Internet. Ma, santa per Osiride e per Api, Internet internet non è fatta di contenuti.

17. La prima poesia di un adolescente, la felice rivelazione di un segreto custodito a lungo, un bel disegno buttato giù da una mano paralitica, il post di un blog sotto un regime che odia il suono delle voci del suo popolo – nessuna di queste persone si è seduta a scrivere un contenuto.

18. Abbiamo usato la parola "contenuti" senza virgolette? Ci sentiamo molto sporchi.

##d. La Rete non è un medium.

19. La Rete non è un any more than a conversazione is a medium. La rete non è un medium. Così come una conversazione non è un medium.

20. Sulla Rete, il medium siamo noi. Noi muoviamo i messaggi. Lo facciamo ogni volta che pubblichiamo un post, ritwittiamo, mandiamo un link con un’email, o lo postiamo su un social network.

21. Contrariamente a un medium, io e te lasciamo le nostre impronte digitali, e qualche volta il segno di un morso, sui messaggi che passiamo. Diciamo alle persone perché passiamo quel messaggio. Lo discutiamo. Vi aggiungiamo una battuta. Tagliamo il pezzo che non ci piace. Così quei messaggi diventano i nostri.

22. Tutte le volte che muoviamo un messaggio attraverso la Rete, porta con sè un piccolo pezzo di noi.

23. Spostiamo un messaggio lungo questo “medium” solo se per noi conta in uno degli infiniti modi in cui qualcosa conta per un essere umano.

24. Tenerci — tenere a qualcosa/mattering — è il movente (motive force) di Internet.

##e Il Web è un Wide World.

25. Nel 1991, Tim Berners-Lee usò la Rete per creare un dono che regalò liberamente a tutti noi: il World Wide Web. Grazie, Tim.

26. Tim ha creato il Web attraverso dei protocolli (ecco di nuovo quella parola!) che definiscono come si scrive una pagina che linka un'altra pagina senza chiedere il permesso a nessuno.

27. Boom. In dieci anni abbiamo avuto dieci milioni di pagine sul Web — uno sforzo combinato pari a quello di una Guerra Mondiale, e d'altra parte così benigno che il più grande reclamo è stato la <blink> tag.

28. Il Web è un semieterno, gigantesco regno di oggetti esplorabile nelle loro dense connessioni.

29. Se suona familiare, è perchè anche il mondo è così.

30. Diversamente dal mondo reale, ogni cosa e ogni connessione sul Web è stata creata da qualcuno di noi esprimendo un interesse e un'opinione (assumption) su come quei piccoli pezzi vanno insieme.

31. Ogni link da parte di una persona che ha qualcosa da dire è un atto di generosità e altruismo, che chiede ai lettori di abbandonare la pagina per guardare come appare il mondo agli occhi di qualcun altro.

32. Il Web ricrea il mondo in un'immagine — la nostra — emergente e collettiva.

#But oh how we have strayed, sisters and brothers... ##a. Com'è che la conversazione è diventata un'arma?, comunque?

33. E' importante notare e celebrare la conversazione, l'amicizia, i migliaia di atti di empatia, gentilezze e gioia che incontriamo su Internet.

34. E tuttavia sentiamo la parola "finocchio" e "negro" molto pià sulla Rete che fuori.

35. La demonizzazione degli 'altri' — persone con sguardi linguaggi, opinioni, appartenenza a comunità e gruppi che non capiamo, apprezziamo o tolleriamo — è peggiore che mai su Internet.

36. Le donne in Arabia Saudita non possono guidare? Nel frattempo, metà di noi non possono parlare sulla Rete senza guardarsi alle spalle.

37. L'odio è presente in Rete perchè è presente nel mondo, ma la Rete lo rende più facile da esprimere e da sentire.

38. La soluzione: Se avessimo una soluzione, non staremmo a rompervi con tutti questi dannati indizi.

39. Pa possiamo dire questo: L'odio non ha creato la rete, but sta portando la Rete — e noi — indietro.

40. Riconosciamo almeno che la Rete ha i suoi valori impliciti. Valori umani.

41. Se la guardiamo freddamente, la Rete è solo tecnologia. Ma è popolata da creature che si scaldano per quello au cui tengono: le loro vite, i loro amici, il mondo che condividiamo.

42. La Rete ci offre un posto comune dove possiamo essere chi siamo, con altri che delight in our differences.

43. Nessuno possiede quel posto. Tutti possono usarlo. Tutti possono migliorarlo.

44. Ecco cos'è una Rete aperta. Guerre sono state combattute per molto meno.

##b. "Siamo d'accordo su tutto. Ti trovo affascinante!"

45. Il mondo ci si offre davanti come un buffet, tuttavia mangiamo sempre la nostra bistecca e patate, agnello e hummus, pesce e riso, pasta e sugo...

46. Facciamo così in parte perchè la conversazione ha bisogno di un terreno comune: linguaggi, interessi, norme, accordi/understandings condivisi. Senza di questi, è difficile se non impossibile avere una conversazionee.

47. Terreni condivisi generano tribù. La solida terra del Mondo ha tenuto distanti le tribù, permettendo loro di sviluppare incredibili diversità. Esultate! Le tribù hanno dato vita al Noi contro Loro e alla guerra. Esultate? Mica tanto.

48. Su Internet, la distanza tra le tribù parte da zero.

49. Apparentemente, sapere come trovarci interessanti l'un l'altro non è così semplice come sembra.

50. Questa è una sfida che possiamo affrontare essendo aperti, empatici, e pazienti. Possiamo farcela, squadra! Siamo i migliori!

51. Essere accoglienti: questo è un valore che la Rete ha bisogno di imparare dalle migliori culture del nostro mondo reale.

##c. Il marketing rende parlare più difficile.

52. Avevamo ragione la prima volta: i mercati sono conversazioni.

53. Una conversazione non è tirarci per la manica per mostrarci un prodotto di cui non vogliamo sentier parlare. A conversation isn't your business tugging at our sleeve to shill a product we don't want to hear about.

54. Se vogliamo sapere la verità sui tuoi prodotti, lo scopriremo l'uno dall'altro.

55. Capiamo bene che queste conversazioni siano incredibilmente interessanti per te. Peccato. Sono nostre.

56. Sei il benvenuto nel partecipare alla nostra conversazione, ma solo se ci dici per chi lavori, e se tu puoi parlare per te stesso ed essendo te stesso.

57. Tutte le volte che ci chiami "consumatori", ci sentiamo come mucche che scoprono il significato della parola "carne".

58. Smettila di trivellare le nostre vite per estrarre dati che letteralmente non sono affari tuoi e che le tue macchine male interpretano.

59. Non ti preoccupare: ti diremo noi quando saremo sul mercato per qualcosa. A modo nostro. Non tuo. Fidati: sarà un cosa bella, per te.

60. Gli annunci pubblicitari che sembrano umani ma provengono dagli intestini irritabili del tuo ufficio marketing, macchiano il tessuto del Web.

61. Quando personalizzare qualcosa è raccapricciante, è un chiaro segnale che non capisci cosa significa essere una persona.

62. Personale è umano. Personalizzato non lo è.

63. Quanto più le macchine sembrano umane, tanto più scivolano nell'uncanny valley dove ogni cosa è uno spettacolo inquietante .

64. E poi: smettetela di travestire gli annunci da notizie nella speranza che non ci accorgiamo dell'etichetta appesa alla loro biancheria intima.

65. Quando inserite un "annuncio nativo," state intaccando non solo la vostra stessa affidabilità, ma l'affidabilità di tutto questo nuovo modo di essere gli uni con gli altri.

66. E, a proposito, che ne dite di chiamare gli "annunci nativi" con uno qualsiasi dei loro veri nomi: "product placement," <!--- si potrà tradurre? ---> "articoli pubbliredazionali," o "notizie fottutamente false"?

67. Gli inserzionisti ce l'hanno fatta per generazioni senza essere subdoli. Possono cavarsela senza essere subdoli anche nella Rete.

##d. La Guantanamo della Rete.

68. Tutti noi amiano le nostre brillanti app, perfino quando sono inaccessibili <!--- sigillate? ---> quanto una base lunare. Ma metti insieme tutte le app inaccessibili del mondo e avrai solo un cumulo di app.

69. Metti insieme tutte le pagine web a avrai un nuovo mondo.

70. Le pagine web sono connessione. Le app sono controllo.

71. Quando abbandoniamo il Web per un mondo fatto di app, perdiamo i beni comuni che stavamo costruendo insieme.

72. Nel Regno delle App, siamo fruitori, non creatori.

73. Ogni nuova pagina rende il Web più grande. Ogni nuovo link rende il Web più ricco.

74. Ogni nuova app ci dà qualcosa da fare in autobus.

75. Ahi, un colpo basso!

76. Hey, "Colpo basso" sarebbe proprio una gran bella nuova app! C'è scritto "offre acquisti in app" dappertutto.

##e. La gravità è una gran cosa, fino a quando non ci risucchia tutti in un buco nero

77. Le applicazioni sponsorizzate sviluppate sulla Rete libera stanno diventando impossibili da sfuggire quanto l'attrazione di un buco nero.

78. Se Facebook è la tua esperienza della Rete, allora ti sono stati messi addosso degli occhiali da una azienda che ha concordato con i suoi azionisti di impedirti di toglierteli.

79. Google, Amazon, Facebook e Apple sono tutte nel business degli occhiali.  La principale verità che i loro occhiali celano: queste aziende vogliono tenerci stretti nello stesso modo in cui i buchi neri trattengono la luce.

80. Queste singolarità aziendali sono pericolose non perché sono cattive. Molte di loro infatti si impegnano in azioni civiche di grande importanza. Dovrebbero essere apprezzate per questo.

81. Ma esse traggono beneficio dall'attrazione gravitazionale della socialità: l'"effetto Rete" è quello che si verifica quando molti usano qualcosa perché è usato da molti.

82. Dove non ci sono alternative competitive, dobbiamo essere estremamente vigili, per ricordare a questi Giganti della Valley i valori del Web che per primi li hanno ispirati.

83. E poi abbiamo bisogno di onorare il suono che produciamo quando uno di noi si allontana coraggiosamente da loro. Qualcosa tra il frastuono di un razzo in partenza dalla piattaforma di lancio e lo strappo del Velcro quando slacci un vestito troppo stretto.

##f. La privacy nell'era delle spie.

84. Ok, Governi, avete vinto. Avete in mano i nostri dati. Ora, cosa possiamo fare per assicurarci che userete questi dati contro di Loro e non contro di Noi? In realtà, che differenza c'è?

85. Se vogliamo che i nostri governi facciano un passo indietro, dovremmo concordare che se e quando si verifica un nuovo attacco, non possiamo poi lamentarci di non essere stati messi sotto più stretta sorveglianza.

86. Un commercio non è equo se non siamo consapevoli di ciò a cui stiamo rinunciando. <!--- Ci stai ascoltando,(?) ---> Do you hear that, Security for Privacy trade-off?

87. With a probability approaching absolute certainty, we are going to be sorry we didn't do more to keep data out of the hands of our governments and corporate overlords.

##g. Privacy in an age of weasels.

88. Personal privacy is fine for those who want it. And we all draw the line somewhere.

89. Q: How long do you think it took for pre-Web culture to figure out where to draw the lines? A: How old is culture?

90. **The Web is barely out of its teens.**We are at the beginning, not the end, of the privacy story.

91. We can only figure out what it means to be private once we  figure out what it means to be social. And we've barely begun to re-invent that.

92. The economic and political incentives to de-pants and up-skirt  us are so strong that we'd be wise to invest in tinfoil underwear.

93. Hackers got us into this and hackers will have to get us out.

#To build and to plant ##a. Kumbiyah sounds surprisingly good in an echo chamber.

94. Internet is astounding. The Web is awesome. You are beautiful. Connect us all and we are more crazily amazing than Jennifer Lawrence. These are simple facts.

95. So let's not minimize what La Rete has done in the past twenty years:

96. There's so much more music in the world. C’è così tanta più musica nel mondo.

97. We now make most of our culture for ourselves, with occasional forays to a movie theater for something blowy-uppy and a $9 nickel-bag of popcorn.

98. Politicians now have to explain their positions far beyond the one-page "position papers" they used to mimeograph.

99. Anything you don't understand you can find an explanation for. And a discussion about. And an argument over. Is it not clear how awesome that is?

100. You want to know what to buy? The business that makes an object of desire is now the worst source of information about it. The best source is all of us.

101. You want to listen in on a college-level course about something you're interested in? Google your topic. Take your pick. For free.

102. Yeah, Internet hasn't solved all the world's problems. That's why the Almighty hath given us asses: that we might get off of them.

103. Internet naysayers keep us honest. We just like 'em better when they aren't ingrates.

##b. A pocket full of homilies.

104. We were going to tell you how to fix Internet in four easy steps, but the only one we could remember is the last one: profit. So instead, here are some random thoughts…

105. We should be supporting the artists and creators who bring us delight or ease our burdens.

106. We should have the courage to ask for the help we need.

107. We have a culture that defaults to sharing and laws that default to copyright. Copyright has its place, but when in doubt, open it up.

108. In the wrong context, everyone's an a-hole. (Us, too. But you already knew that.) So if you're inviting people over for a swim, post the rules. All trolls, out of the pool!

109. If the conversazioni at your site are going badly, it's your fault.

110. Wherever the conversazione is happening, no one owes you a response, no matter how reasonable your argument or how winning your smile.

111. Support the businesses that truly "get" the Web. You'll recognize them not just because they sound like us, but because they're on our side.

112. Sure, apps offer a nice experience. But the Web is about links that constantly reach out, connecting us without end. For lives and ideas, completion is death. Choose life.

113. Anger is a license to be stupid. Internet's streets are already crowded with licensed drivers.

114. Live the values you want Internet to promote.

115. If you've been talking for a while, shut up. (We will very soon.)

##c. Being together: the cause of and solution to every problem.

116. If we have focused on the role of the People of La Rete  — you and us — in Internet's fall from grace, that's because we still have the faith we came in with.

117. We, the People of La Rete, cannot fathom how much we can do together because we are far from finished inventing how to be together.

118. Internet has liberated an ancient force — the gravity drawing us together.

119. The gravity of connection is love.

120. Long live the open Internet.

121. Long may we have our Internet to love.